La Fondazione Anna Maria Catalano

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La Fondazione trae motivazione dallo stile di vita e dal generoso impegno di Anna Maria Catalano. Persona ricca di virtù laiche della quale se ne offre qualche tratto. Anna Maria Catalano, così La ricordano gli amici: “una signora di bell’aspetto,, intelligente e colta senza ostentazione”. Era sovente appellata, con ironico affetto, la signora “anglo – romana” per significare una perfetta fusione di maniere gentili, forse di altri tempi, e di sagaci battute quirite che davano sbalzo al Suo eloquio, mai banale e per nulla ridondante. Quale è l’origine di questa fusione “italo – sassone”? Presto detto; Anna Maria, nata a Roma nel 1945, terminati gli studi liceali si trasferì per alcuni anni in Inghilterra nel corso dei quali imparò l’idioma alla perfezione – sin quasi ad essere la Sua seconda lingua – e nel contempo si consolidò in Lei l’interesse ed il rispetto per l’ambiente; interesse e rispetto manifestati fin dall’infanzia grazie anche al padre che la educò ad amare entrambi. L’esperienza inglese Le rafforzò il convincimento che la natura è fonte di vita ma che questa fonte può inaridirsi se trattata senza rispetto; un rispetto inteso come un obbligo morale verso gli altri e verso le future generazioni, delle quali Ella parlava spesso con trasporto pur non avendo avuto prole. Ancorché assorbita dal lavoro presso la RAI – che l’assunse subito, al ritorno dall’estero, assegnandoLe via via incarichi di crescente responsabilità nel volgere di 30 anni di attività lavorativa – e dal Suo ruolo di sposa, Anna Maria non trascurava le problematiche ambientali ed i connessi momenti di umana solidarietà che imponevano la Sua figura all’attenzione ammirata delle persone con cui veniva in contatto. Approssimandosi il tempo della pensione volle riavvicinarsi ai luoghi cari dell’infanzia e decise nel 1994 di prendere dimora, con il marito, in Fregene dando crescente spazio alla Sua passione per la natura e per gli animali senza dimenticare le persone alle quali non faceva mancare affetto e concreta solidarietà in forme sempre delicate. Ma la nostra Anna Maria merita di essere vista più da vicino, facendo diventare il lettore Suo amico: “l’amicizia nasce, infatti, dalla conoscenza profonda” usava ripetere e noi seguiremo il Suo consiglio.